venerdì 30 settembre 2011

Contratto di lavoro a tempo determinato

Per la stipula di un contratto a termine (disciplinato dal D. Lgs. del 06.09.2001, n.368) sono necessarie alcune condizioni, senza le quali la clausola appositiva del termine deve considerarsi nulla con conseguente trasformazione del contratto in contratto a tempo indeterminato.

Il contratto a termine, se di durata superiore a 12 giorni, deve essere stipulato in forma scritta, prima o contestualmente all'inizio della prestazione lavorativa. Il termine può essere indicato in modo preciso o indirettamente (c.d. termine elastico: se la data è connessa ad un evento che si verificherà sicuramente ma non si sa esattamente quando, ad esempio al rientro di una lavoratrice in maternità o al compimento di un'opera o servizio).

Non esistono delle limitazioni a priori alla durata del contratto, ma il termine deve essere pattuito in modo coerente con la concreta ragione di assunzione dedotta nel contratto all'atto della sua stipulazione.

Le ragioni giustificatrici devono essere specificate in modo dettagliato, come ad esempio, l'acquisizione di specifiche commesse o la necessità di procedere ad operazioni di manutenzione ordinaria o straordinaria, di accelerare i ritmi di produzione in vista della scadenza di un termine di consegna di una determinata commessa, ect.

Ad ogni modo, al datore di lavoro è comunque vietato assumere a termine lavoratori presso unità produttive nelle quali si sia proceduto, nei sei mesi precedenti, a licenziamenti collettivi di lavoratori adibiti alle stesse mansioni cui si riferisce il contratto di lavoro a tempo determinato, salvo che gli accordi sindacali dispongano diversamente; il contratto sia stato concluso per sostituire lavoratori assenti o inserire i lavoratori in mobilità; il contratto abbia durata iniziale inferiore a tre mesi.

Inoltre, è vietata l'assunzione a tempo determinato per le aziende nelle quali sia operante una sospensione dei rapporti o riduzione dell'orario, con diritto al trattamento di integrazione salariale che interessano lavoratori adibiti alle mansioni cui si riferisce il contratto a termine; per le aziende che non hanno effettuato la valutazione dei rischi in materia di igiene e sicurezza sul lavoro.

Con il decorso del termine il rapporto di lavoro cessa automaticamente. A determinate condizioni, tuttavia, è possibile che il rapporto prosegua di fatto per un breve periodo di tempo (proroga) o che le parti si accordino per la stipulazione di una proroga del contratto iniziale o di un contratto a termine.

Nel caso in cui il rapporto di lavoro sia cessato al momento del termine illegittimamente pattuito o prorogato, il lavoratore che voglia far accertare la trasformazione del contratto a termine in contratto a tempo indeterminato può agire, a secondo dei casi, con azione di nullità parziale del contratto di illegittimità del licenziamento.

Proroga del contratto

La proroga è consentita se, anteriormente o contestualmente alla scadenza del termine, si sono verificate delle ragioni oggettive, anche prevedibili e diverse da quelle del contratto iniziale, che giustifichino la necessità di prolungare il contratto.

Il lavoratore dovrà in ogni caso continuare a svolgere la stessa attività lavorativa per Trasformazione a tempo indeterminato

Decorso il termine inizialmente fissato o quello prorogato, il datore di lavoro può continuare ad usufruire della prestazione del lavoratore per un breve periodo di tempo, senza che sia stipulato alcun accordo formale in tal senso, a condizione che la prestazione lavorativa sia compensata con una maggiorazione.

La proroga può avere una durata massima di: 30 giorni per i contratti di durata iniziale pari o superiore a sei mesi; 20 giorni per quelli inferiori a sei mesi.

Nell'ipotesi in cui il rapporto di lavoro dovesse proseguire di fatto oltre detti limiti di durata, il contratto si considera a tempo indeterminato a partire dal primo giorno di superamento del limite.

La stipulazione tra le medesime parti di più contratti a termine successivi è possibile a condizione che, tra la fine del precedente contratto e l'inizio del nuovo, trascorra un intervallo minimo di 20 giorni se il contratto scaduto aveva una durata superiore a sei mesi; 10 giorni per i contratti di durata pari o inferiore a sei mesi.

Se l'intervallo tra un contratto e l'altro è inferiore al periodo minimo fissato dalla legge, il contratto successivo si considera a tempo indeterminato; se, invece, il contratto a termine successivo è stipulato senza soluzione di continuità rispetto al precedente, il rapporto di lavoro si considera a tempo indeterminato fin dalla data di stipulazione del primo contratto.

Il rispetto dell'intervallo minimo è l'unica condizione che deve essere rispettata nel caso in cui tali contratti siano conclusi per lo svolgimento di mansioni diverse.

Qualora, invece, il contratto successivo sia concluso per lo svolgimento di mansioni equivalenti a quelle previste dal precedente, la durata complessiva del rapporto non può superare i 36 mesi. Ai fini del computo dei 36 mesi, devono essere conteggiati tutti i periodi di lavoro effettivo svolti tra le parti, prescindendo, quindi, dai periodi di interruzione intercorsi tra la cessazione del precedente rapporto di lavoro e l'instaurazione di quello successivo. Il superamento del limite dei 36 mesi comporta la trasformazione dell'ultimo contratto a termine in contratto a tempo indeterminato.

Allo scadere dei 36 mesi è possibile stipulare un ulteriore contratto a termine per lo svolgimento di mansioni equivalenti purché siano rispettate le seguenti condizioni: durata del contratto pari o inferiore a otto mesi o alla maggiore durata eventualmente fissata dal CCNL; stipula presso la DPL e con l'assistenza un rappresentante di una delle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale cui il lavoratore sia iscritto o conferisca mandato.

Il lavoratore e il datore di lavoro possono, in ipotesi di particolare gravità, recedere dal contratto prima della scadenza del termine. Il recesso può comportare, però, degli obblighi risarcitori in capo ad entrambe le parti.

È possibile che le parti decidano di recedere consensualmente dal contratto di lavoro: in questi casi il datore di lavoro è tenuto a comunicare la cessazione del rapporto al Centro per l'impiego competente entro 5 giorni dalla risoluzione del contratto di lavoro.

Il lavoratore può recedere dal contratto di lavoro a termine, prima della scadenza e senza preavviso, solo in presenza di una giusta causa, vale a dire di un fatto imputabile alla condotta del datore che non consenta la prosecuzione del rapporto. Al lavoratore spetta il risarcimento del danno nella misura della retribuzione che avrebbe percepito se il contratto avesse avuto la durata previsto.

Il datore di lavoro può recedere dal contratto di lavoro a termine, prima della scadenza e senza preavviso, in due ipotesi: giusta causa, o impossibilità sopravvenuta.

Per giusta causa si intende la presenza di un fatto imputabile alla condotta del lavoratore di gravità tale da rendere impossibile, neppure provvisoriamente, la prosecuzione del rapporto. Per impossibilità sopravvenuta si intende il verificasi di un evento che, pur se prevedibile, non era evitabile.

Ad esempio, è stato considerato legittimo licenziamento per impossibilità sopravvenuta il caso di un direttore generale di una società, costituita tra quattro istituti bancari con fine di realizzare una gestione unificata delle partecipazioni, che è stato licenziato a fronte del fatto sopravvenuto (costituito dalla uscita della società del più importante degli istituti bancari) che aveva impedito la realizzazione del piano industriale (Cass. 3 agosto 2004, n. 14871).

Manovra Finanziaria approvata 2011-2012

    IVA : Aumento aliquote dal 20% al 21 Significa che il nostro potere d’acquisto diminuisce, cioè aumentano i prodotti che acquistiamo, mentre le buste paghe rimangono ferme. Solo per Lavoratori dipendenti, mentre il possessore di P.I. a il suo effetto domino. Scandaloso.
    CONTRIBUTO DI SOLIDARIETA’ : Chi ha un reddito d’irpef superiore ai 300.000 euro darà un contributo allo stato pari al 3%,fino al 2013 con clausola, prorogabile fino a pareggio di bilancio. Mi sembra una buona norma, ma invece del 3% almeno il 5%, chiamiamolo un contributo al sostegno …
    PENSIONI  : Aumento dell’età pensionabile di anzianità per le donne del comparto privato a partire dal 2014, aumento graduale con ritiro a 65 anni, ( con completamento al 2026 ). L'età pensionabile dice l’Ocse sta aumentando in quasi tutti i paesi, per le donne e per gli uomini. Entro il 2050, l'età media pensionabile nei Paesi dell'Ocse raggiungerà circa i 65 anni per entrambi i sessi. Molto interessante è l’accorpamento delle sedi imps.
    PENSIONI IN EUROPA : Belgio: 65 anni uomini e donne; Danimarca: 65 anni uomini e donne,
    innalzamento a 67 tra il 2024 e il 2027; Francia: 62 anni uomini e donne, aumento progressivo di quattro mesi l'anno dal 1 luglio 2011 (a regime nel 2018); Germania: 65 uomini e donne per i nati ante 1947, 67 anni uomini e donne con aumento graduale dal 2012 al 2019 a partire dai nati nel 1947; Regno Unito: uomini 65 anni, donne, graduale aumento fino a 65 anni dal 2010 al 2020. Previsto un aumento a 68 anni per tutti tra il 2024 e il 2046; Spagna: uomini e donne a riposo a 65 anni. Aumento graduale fino a 67 anni dal 2018 al 2027.
    ARTICOLO 8 : Saranno dunque possibili deroghe ( modifiche parziali ) alle leggi sul ( contratto di lavoro nazionale ). Questo aprirà la strada alla possibilità di stipulare contratti vantaggiosi per le aziende, e forse un po’ meno per i lavoratori, e di licenziare con più facilità. della manovra ( salve le neo mamme ).Obbiettivamente parlando la vedo un 50 & 50.TASSE AUMENTO : Meno agevolazioni ad eccezione delle cooperative agricole, verrà applicata una maggiorazione del 10 per cento dell’importo tassabile sulla quota degli utili destinata a riserva. Pertanto la quota di riserva indivisibile che viene assoggettata a tassazione passa dal 30 al 40 per cento per le cooperative ed i consorzi, e dal 55 al 65 per cento per le società cooperative di consumo ed i loro consorzi. La ritengo una buona norma.                                                                                                                                                                     TAGLI AD ENTI LOCALI : Grazie alla norma che prevede che il gettito della robin tax ( è una maggiorazione dell'aliquota IRES introdotta nel 2008 dal Ministro dell'Economia Giulio Tremonti quale misura etica per tassare gli enormi profitti dei petrolieri e degli speculatori accusati dei prezzi record del petrolio e della benzina raggiunti nel corso di quell'anno, con lo scopo di utilizzarli come forma di sostegno alle persone bisognose attraverso la "Social card", nota anche come "carta acquisti". In pratica, questa nuova tassa consiste in un prelievo una tantum sugli utili che i petrolieri, le banche e le assicurazioni hanno guadagnato dall’aumento del costo del petrolio con la speculazione sui prezzi delle scorte petrolifere. In particolare, con questo tipo di tassa, gli operatori sono obbligati a far emergere, nella gestione contabile delle scorte petrolifere, la plusvalenza, ovvero il guadagno realizzato dato dalla differenza tra il prezzo delle scorte di petrolio comprate e accantonate a prezzi più bassi e il prezzo di quelle poi vendute a valore di mercato cresciuto) venga destinata per intero agli enti locali, i tagli saranno alleggeriti di circa 1,8 miliardi di euro. Inoltre i comuni potranno alzare l’aliquota relativa all’addizionale irpef sino allo 0,8% e le regioni potranno portare sino all’ 1,4% l’ aliquota di addizionale irpef di pertinenza. La ritengo una buona norma.
    FESTIVITA’ : Alla fine le uniche festività accorpate alla domenica sono quelle del santo patrono. Infatti un emendamento ha recuperato in extremis le feste del 25 aprile, 1° maggio e 2 giugno. E’ una buona norma sotto l’aspetto economico produttivo, un po’ meno per chi ama i ponti festivi.
    RIDISIGNATA L’ORGANIZZAZIONE GIUDIZIARIA : Entro 12 mesi il governo avrà il compito di effettuare una nuova distribuzione degli uffici del territorio, prevedendo ove possibile, accorpamenti e chiusure di uffici. Gli uffici interessati saranno quelli del giudice di pace, sia le procure, sia gli organi giudicanti di primo grado. Introdotto anche l’obbligo per gli avvocati di inserire l’indirizzo di posta elettronica sia nei fax che negli atti processuali, oltre che una particolare sanzione per i magistrati e gli avvocati che non rispettano il calendario delle udienze. Mi sembra doveroso dare merito alla norma, accorpamento è cosa utile per burocrazia, ed cosa importante taglio alla spesa pubblica.
    GIUDICI TRIBUTARI : Leggermente rivista anche la norma che disciplina le cause di incompatibilità per i giudici tributari. In particolare la sola iscrizione all’albo non è motivo di esclusione dalle commissioni tributari, in quanto occorre anche che l’attività di libero professionista venga effettivamente esercitata. Viene previsto anche che i parenti di secondo grado del professionista non possano svolgere le funzioni di giudice tributario.
    LOTTA ALL’EVASIONE FISCALE :
    Al fine di incentivare la lotta all’evasione fiscale da parte dei Comuni, con la segnalazione del potenziale evasore da parte del municipio viene stabilito che le entrate derivante dall’accertamento, vengono aumentate dal 50 al 100 per cento. In tal modo si spera di aumentare le entrate derivante dalla lotta all’evasione e di fare in modo di incrementare le risorse a disposizione dei comuni. Potranno beneficiare dell’intero gettito i comuni che entro fine anno avranno istituito il consiglio tributario comunale. Inoltre entro fine anno verranno stabiliti tramite Dpcm i criteri con i quali verranno introdotte le modalità per la pubblicazione on line delle dichiarazioni dei redditi. Per i contribuenti che hanno aderito all’ultimo condono iva viene disposta la proroga di un anno dei termini di accertamento ai fini iva. In merito ad operazioni o conti correnti “sospetti “ L’amministrazione finanziaria ha la possibilità di effettuare degli accertamenti su delle liste selettive che contengono dei nominativi segnalati dagli intermediari finanziari. Prima della manovra di ferragosto era possibile accedere alle informazioni bancarie solo attraverso un’ autorizzazione scritta firmata dal direttore generale o dal comandante della guardia di finanza. Vengono ridotte le soglie per le quali scatta la sanzione amministrativa penale pecuniaria ( pagare una multa ) in materia di reati tributari. In caso di dichiarazione fraudolenta ( per volontà della persona ) o di omessa dichiarazione la soglia di rilevanza penale si abbassa dai 77.000 euro ai 30.000 euro, mentre per quanto riguarda la dichiarazione infedele la soglia di rilevanza penale si abbassa dai 103.00 euro ai 50.000 euro. Inoltre per le grandi evasioni ( dai tre milioni di euro in su), viene eliminata la condizionale e quindi vi è la possibilità di un carcerazione immediata. Modifiche anche per quanto riguarda la prescrizione dei reati che passa dai 6 anni agli 8 anni ed inoltre viene previsto che il patteggiamento possa essere richiesto solo nel caso in cui venga estinto il debito fiscale. Entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge n. 131 del 2008 procederà ad una verifica dei contribuenti che hanno aderito al condono tombale 2002 ma che non hanno pagato per intero il dovuto ( perché ad esempio hanno pagato la prima rata e non le successive). Le somme dovute dovranno essere versate entro il 31 dicembre del 2011, in caso di mancato rispetto di questo termine verrà applicata una sanzione del 50 per cento sull’importo dovuto e le posizioni del soggetto per gli anni oggetto del condono saranno oggetto di accertamento entro il 31 dicembre 2012. Per tutti i professionisti e le società che non superano i cinque milioni di euro di ricavi sarà possibile, in caso di violazioni fiscali, beneficiare di una riduzione del 50 per cento della sanzione amministrativa. Per beneficiare di tale agevolazione occorre che tutti i pagamenti siano tracciabili e che quindi non siano stati effettuati per contanti e che sulle dichiarazioni siano indicati gli estremi dei conti correnti. Se nell’arco di cinque anni verranno contestate ai professionisti iscritti in albi o ordini, quattro violazioni in tema di emissione di scontrino o ricevuta fiscale, verrà prevista la sospensione dall’ordine per un periodo che va da tre giorni ad un mese. In caso di recidiva la sospensione potrà raggiungere anche i tre mesi. Le società che per tre anni di seguito dichiarano bilanci in perdita saranno considerate non operative. Tramite interpello si avrà la possibilità di non vedere applicata tale disposizione. Le società che saranno considerate di comodo subiranno un aumento di 10,5 punti percentuali dell’aliquota Ires ( che quindi passa dal 27,5 per cento al 38 per cento). La tracciabilità delle transazioni oltre 2.500 euro, per chi non emette fatture o scontrini fiscali le sanzioni pecuniari saranno più rilevanti, fino a chiusura attività. Per gli evasori di redditi più di 3 milioni di euro, ma solo se l’evasione supera il 30% del fatturato, ci sarà il carcere con la condizionale. Quindi abbiamo maggiore controlli sull’ uso dei beni aziendali. La lotta all’evasione fiscale mi sembra una cosa buona, ma e un discorso che faremo in altra data, a mio avviso bisogna capire bene il concetto nel suo essere.
    MINISTERI : tagli per 6 miliardi di euro nel 2012 e 2,5 miliardi di euro nel 2013. Vedremo.
    PROVINCIE : Dimezzamento dei consiglieri comunali. Si poteva fare di più, vedremo.                       COMUNI : Accorpamento dei municipi, e niente giunte sotto i mille abitanti .
    IMPIEGATI STATALI : Possibilità del pagamento al Tfr entro 24 mesi, nelle uscite di anzianità ma non di vecchiaia. Ci può stare solo per una questione di privilegio.
    IL CAPORALATO : Il caporalato consiste in un’azione di intermediazione illegale tra datore di lavoro e braccianti agricoli da parte di questi mediatori, appunto definiti comunemente caporali.In pratica il caporale si occupa di organizzare le squadre di braccianti italiani e stranieri (ora perlopiù Rumeni, Polacchi e Bulgari), prelevandoli dai luoghi dove sono confinati (capanni, case occupate) molto spesso gestiti dagli stessi caporali; successivamente trasporta i braccianti con macchine o pullmini nell’azienda dove lavorano e torna a riprenderli a fine giornata; se svolge anche la funzione di capo-squadra, allora rimarrà presente sul luogo di lavoro a controllare i braccianti e ad incitarli o rimproverarli, a seconda delle richieste del datore di lavoro.Il punto è che i caporali per svolgere tali “servizi” trattengono una percentuale (solitamente il 20%) sulla già misera paga dei lavoratori, senza contare che spesso percepiscono anche una retribuzione dagli stessi datori di lavoro, e soprattutto quest’azione è un’azione illegale perchè permette al caporale di sostituirsi all’ente pubblico che dovrebbe occuparsi del collocamento, gli attuali Centri per l’Impiego. In tutto questo tram- tram il datore di lavoro riceve numerosi vantaggi perchè rivolgendosi al caporale evita di pagare contributi e spese amministrative necessarie per le assunzioni regolari, o per regolarizzare la posizione giuridica dei braccianti stranieri; il caporale, come abbiamo visto, prende una paga sia dal datore che sottraendola dagli stipendi dei braccianti e i braccianti, soprattutto migranti clandestini, come si può immaginare, ricevono solo svantaggi perchè non hanno alcun mezzo per rivendicare i propri diritti (dal momento che rivolgendosi al sindacato verrebbero licenziati in tronco e quindi dovrebbIn tutto questo tram- tram il datore di lavoro riceve numerosi vantaggi perchè rivolgendosi al caporale evita di pagare contributi e spese amministrative necessarie per le assunzioni regolari, o per regolarizzare la posizione giuridica dei braccianti stranieri; il caporale, come abbiamo visto, prende una paga sia dal datore che sottraendola dagli stipendi dei braccianti e i braccianti, soprattutto migranti clandestini, come si può immaginare, ricevono solo svantaggi perchè non hanno alcun mezzo per rivendicare i propri diritti (dal momento che rivolgendosi al sindacato verrebbero licenziati in tronco e quindi dovrebbero immediatamente tornare nei loro paesi) e sono costratti a subire ogni genere di abuso.




mercoledì 28 settembre 2011

Costituire un'azienda per fare impresa



Nel momento in cui un' azienda, che è un complesso di beni e persone, assieme creano impresa cioè produzione di beni e servizi, ottenendo un prodotto che verrà poi rivenduto sul mercato, inteso come la domanda.
Questa spiegazione e il risultato di una attività economica intenda a produrre ricchezza.

Chiamiamo capitale di costituzione l’insieme dei beni e di eventuali elementi immateriali ( prodotti finanziari ) che l’azienda ha a disposizione nel momento in cui inizia l’attività. Quindi la sua produttività, di beni o servizi.

Ditta individuale
.Caratteristiche: Imprenditore è una sola e medesima persona della sua attività economica-
Costituzione :  immatricolazione alla Camera di commercio e richiesta della partita IVA. Può successivamente essere convertita in società

Denominazione: L'attività economica porta ufficialmente il nome dell’imprenditore (che quindi è noto ai terzi), cui è possibile aggiungere un nome commerciale.
Patrimonio sociale: Tutto l'insieme dell'attività economica Il bilancio non è soggetto a pubblicazione.
Responsabilità dei soci: L’imprenditore è responsabile dei debiti dell’attività economica con l’insieme dei suoi beni, compresi quelli che ha acquistato con i suoi congiunti, se è in regime di comunione dei beni.
Amministrazione: Una grande libertà d’azione. L’imprenditore dispone, quale unico proprietario, della libertà in tutte le sue decisioni imprenditoriali. Ricorrendo alcune condizioni, si può tenere una contabilità semplificata.
Tassazione: I proventi dell’impresa saranno indicati e tassati nella dichiarazione dei redditi dell’imprenditore

Società                                                                                                                                                                                                      Caratteristiche: Creare una società è dare nascita a una nuova persona, giuridicamente distinta dal socio fondatore.
Costituzione: La creazione di società richiede formalità particolari: redazione, approvazione e registrazione di statuti, iscrizione in registri pubblici.
Denominazione: Trattandosi di una “nuova persona”, la società ha un nome (denominazione sociale), un domicilio (sede sociale) e ha un fondo minimo che costituisce il suo patrimonio iniziale per far fronte ai primi investimenti ed alle prime spese (capitale sociale). Nelle società di capitali (srl e spa) la proprietà non è conosciuta all’esterno.
Patrimonio sociale: L’impresa dispone di un patrimonio proprio.
L’utilizzo dei beni sociali a fini personali può essere perseguito come reato. Il bilancio è reso pubblico.
Responsabilità dei soci: In caso di difficoltà ed in assenza di gravi difetti nella gestione che potrebbero essere ascritti ai dirigenti, i beni personali di questi saranno al sicuro dai creditori dell’impresa, con l’eccezione della società in nome collettivo nella quale ciascun associato è solidalmente ed illimitatamente responsabile con la società; stessa cosa per la società in accomandita, ma solo per i soci accomandante.

Amministrazione: L’amministratore designato per rappresentare la società di fronte a terzi, non agisce in conto proprio, ma agisce in conseguenza ai poteri conferitegli. Deve dunque rispettare certe formalità quando deve prendere decisioni importanti. Dare attuazione alle strategie aziendali, e del gruppo, nell’ambito delle direttive fissate dal Consiglio,ed esercitare i poteri delegati. Amministratore delegato è un componente del cda ( consiglio d' amministrazione ) scelto per decidere le attività dell'azienda in tutto il suo contesto =Management.Amministratore Unico: L'amministratore unico opera in assenso di consiglio d'amministrazione, in quanto da solo ( presidente )
Tassazione: Il reddito delle società di persone (snc e sas) è tassato in capo ai soci. La srl e la Spa dispongono, in quanto società di capitali, di una propria personalità giuridica e sono quindi soggette a imposizione separatamente. Per lei, in quanto imprenditore, ciò significa una doppia imposizione, poiché il risultato dell’impresa è anzitutto soggetto a imposizione a livello della società quale utile dell’impresa e poi a livello del proprietario dell’impresa quale reddito (anche se con alcuni correttivi) Se ricorrono determinate condizioni, le perdite fiscali delle società possono essere dedotte dal reddito dei soci. Il bilancio di una impresa di capitale ne descrive il capitale ( conto economico = profitti e perdite ) il rischio d’impresa.                                                  Capitale sociale minimo S.P.A. è di (120.000 €) di cui almeno il 30%, cioè devono essere versati presso un Istituto di Credito al momento della costituzione e restano vincolati su un conto fruttifero fino all'omologazione della società. Il capitale sociale è diviso in azioni che spettano a ciascun socio in proporzione al capitale sottoscritto.                                                                                                                                                                           Capitale sociale minimo S.R.L. è di (10.000 €), di cui almeno il 30%, devono essere versati presso un Istituto di Credito al momento della costituzione e restano vincolati su un conto fruttifero.




martedì 27 settembre 2011

Enti Sindacali


Il Sindacato è un organismo costituito da rappresentanti di categoria, quali: es. metalmeccanici,ospedalieri,ecc. ( classe lavoratori, classe datori di lavoro )  occupandosi essenzialmente di tutelare il diritto del lavoro; art. 1 della costituzione italiana. 
I Sindacati sono finanziati: Imps, tessere associative del cittadino, sviluppo pratiche del cittadino.
Le sedi dove operano, appartengono: Allo stato sovrano ( che saremmo noi cittadini ) nb; non pagano affitto.
I delegati sindacali sono: Impiegati di enti pubblici distaccati, tali enti di provenienza del distaccato sono: ; Scuola, imps,inpdap, indap, ministeri, sanità, comuni, regioni, provincie, quindi stipendiati statali.
Tale comportamento comporta l' assunzione di un altro lavoratore per sopperire il distaccato sindacale.
Attualmente il sindacato e formato da comitati ed associazioni, per un totale di un organico pari a 6000 addetti tutti retribuiti con contratti da statale.
La funzione nella sua forma Il sindacato che ha funzione politica è la cinghia di trasmissione tra il partito, soprattutto ( socialista ) ed il proletariato cioè, le masse operaie affinchè questo ne tuteli gli interessi, spingendo il proletariato stesso all' impegno verso il loro partito.
Allo stesso tempo il sindacato è lo strumento per eccellenza che i lavoratori hanno a disposizione per far pressione sul partito affinché questo non si allontani dalla politica che essi, con la loro partecipazione, esprimono.Nell'ottica leninista, dunque, il partito e il sindacato devono avere funzioni differenti ma unità d'intenti.