martedì 4 ottobre 2011

Tassi e mutui




Chi deve prendere un mutuo nei prossimi giorni probabilmente esulterà sapendo che la BCE, a breve, potrebbe prendere tagliare il tasso di sconto, abbassandolo dall'attuale 1,50%.
Bene, purtroppo tale entusiasmo non si tradurrà nella realtà, perchè i tassi dei mutui delle banche italiane sono in aumento. E la previsione è che aumenti lo spread sull'Euribor.
Perchè questo?
Innanzi tutto un paio di note tecniche.
Oggi come oggi i tassi dei mutui hanno come riferimento l'Euribor (in genere a 3 mesi) per i mutui a tasso variabile e l'IRS per i mutui a tasso fisso.
Sul sito Euribor.it si possono trovare tali tassi.
Bene, attualmente il tasso per l'Euribor a 3 mesi è del 1,55% e l'IRS a 20 anni è del 2,96%.
Quindi se dovremmo rifarci agli spread di qualche mese fa, pari a circa 1-2%, che rappresentano il guadagno della banca, arriveremmo a tassi di circa 2,70 per il variabile e 5 per il fisso.
In realtà i tassi offerti, a parte qualche eccezione o offerta, sono in media più alti.
Perchè questo?
Il motivo va cercato nel famigerato spread tra i bund tedeschi e i BTP italiani in costante aumento e nello sgonfiarsi della bolla immobiliare.
Facciamo tutti il ragionamento.
Il motivo dei tassi alti è il rischio fallimento dell'Italia, cioè il rischio insolvenza.
Le banche italiane sono piene, sature, di titoli italiani, quindi se fallisce l'Italia saltano anche loro.

E quando dico sature, intendo proprio sature. E capitemi, non è che le banche italiane siano particolarmente contente di comprare BOT o BTP, ma questi acquisti fanno parte di accordi e scambi tra politica e banche.
Le banche Italiane sono piene di immobili che hanno preso o dai privati facendo valere ipoteche su mutui non pagati, o da aziende che non hanno venduto, o capannoni industriali. Tali immobili non si possono gettare sul mercato a rischio di un crollo del mercato immobiliare.
E qui faccio presente che si tratta in alcuni casi, per le banche più grandi, di decine di migliaia di immobili.
Questo fa si che le banche italiane abbiano seri problemi a finanziarsi sul mercato interbancario. E chi gli presta i soldi glieli fa pagare tantissimo, ben oltre l'Euribor.
Quindi le banche italiane, a loro volta, prestano soldi a caro prezzo, scaricando tutto in termini di spread sui richiedenti mutui.
Voglio concludere con un commento sui tassi di interesse. In maggio le previsioni erano che entro Dicembre il tasso sarebbe arrivato al 2% e entro metà 2012 al 3%, che è il tasso standard della BCE.
Bene, nessuna di queste previsioni si avvererà.
Noi nel 2011 potremmo arrivare al paradosso economico di avere un'inflazione a oltre il 3,5% (dopo gli effetti dell'aumento dell'IVA, che avevo ampiamente previsto), e un tasso di sconto all'1%. Un tasso che non si potrà alzare per combattere l'inflazione, ma che dovrà rimanere basso per stimolare l'economia e la crescita.

Pubblicato da William






Ottenere un mutuo: massimo onere sostenibile e Crif
Mutui immobiliari in Italia: criteri, garanzie e polizze richieste per dimostrarsi solvibili e ottenere credito.
Dopo lo scoppio della bolla dei mutui sub-prime, il rapporto banche e imprese è cambiato anche in Italia: gli istituti di credito richiedono maggiori garanzie e sottopongono la solvibilità di chi si appresta ad accendere un mutuo a particolari controlli.
Per prima cosa, per ottenere un mutuo occorre superare due test: quello del massimo onere sostenibile e quello del Crif.
Per approfondire l'argomento abbiamo incontrato Tammaro Sebastiano, team manager di BGW : noto in Italia come "Risparmio edilizio".
1. Qual è lo scenario del settore immobiliare dopo la crisi?
Negli anni scorsi è stata riscontrata un'ingente flessione della vendita di immobili. La domanda è diminuita anche per la difficoltà a finanziarsi e ottenere denaro da banche e istituiti di credito, che hanno eretto limiti molto più rigidi rispetto al passato. Le banche europee, dopo la crisi, sono diventate molto rigorose nel concedere i mutui e, di contro, hanno aumentato il rapporto rata/reddito.
Oggi c'è una maggiore attenzione nel concedere denaro. Non è raro trovare istituti di credito che obbligano i clienti a stipulare una polizza "alto rischio", strumento di tutela particolarmente oneroso, arrivando anche al 5% dell'importo richiesto.
Il cliente, quindi, si trova nella condizione di dover sostenere - oltre alle spese per notaio, imposta sostitutiva, assicurazione incendio e scoppio, perizia e istruttoria - ulteriori costi per garantire alle banche la propria solvibilità.
2. A quanto ammontano i costi per ottenere un mutuo?
Con BGW, supponendo di dover finanziare un mutuo di 100.000 euro, il cliente dovrà sostenere spese istruttoria pari all'1%. La perizia ha un'incidenza variabile tra 250 e 400 euro, mentre la polizza incendio e scoppio è pari a 0,22% ogni 1.000 euro. Al verificarsi di alcune condizioni (due o più figli minori, richiesta di finanziamento oltre il 75% del costo di acquisto dell'immobile) scattano anche le cosiddette "polizze alto ltv".
3. Quali parametri economici concorrono alla concessione di un mutuo?
Per l'acquisto della prima casa il mutuatario deve avere a disposizione per sé una somma mensile pari a 650 euro, più 200 euro per ogni familiare a carico ed eventuali ulteriori finanziamenti. Ciò che eccede il valore così calcolato rappresenta il "massimo onere sostenibile” ossia l'importo mensile che il contribuente può rimborsare. Se, ad esempio, il richiedente guadagna un importo netto di 1.500 euro e ha moglie e un figlio a carico dovrà avere a disposizione 1.050 euro. La restante parte, ossia 450 euro, rappresenta il massimo onere sostenibile e quindi la capacità di spesa dell ' intero nucleo familiare.
Il massimo onere sostenibile, comunque, non è l'unico indice considerato da banche e istituti di credito: si esegue anche il controllo sul Crif, un database che contiene il curriculum finanziario di ciascun soggetto che ha avuto accesso almeno una volta ad un finanziamento. Il controllo è eseguito quando il cliente firma l'accesso ai dati personali e permette di ottenere un rating di solvibilità del cliente, evidenziando insoluti e ritardi nei pagamenti da parte del soggetto.



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